Fiori in gastronomia
Colorati, profumati e decisamente saporiti
Se abbiamo voglia di novità e colore in cucina, ecco qualche idea
originale per trasformare la solita pietanza in un piatto straordinario.
Ma attenzione a cosa mettiamo nel piatto!
Come ben noto, anche l’occhio vuole la sua parte e questo è vero
soprattutto in cucina. Chi di noi infatti non coglie la differenza tra
un uovo al tegamino servito in uno spartano piatto di plastica e un oeuf
sauté decorato con una composizione di verdure all’interno di un
raffinato piatto di porcellana? Eppure sono la stessa identica cosa!
Basta un tocco di colore per convincere a mangiare anche il più ostinato
dei bambini, ed ecco che allora può venire in nostro soccorso un
alimento che pochi di noi si sono mai sognati di considerare come tale: i
fiori. Una pietanza ornata con petali di viola del pensiero o con dei
petali di rosa assume certamente un aspetto più invitante e ovviamente
anche un sapore differente. I fiori commestibili di fatto non sono solo
una festa per gli occhi, ma anche per il palato. La borragine ad esempio
ricorda il cocomero, mentre la calendula aggiunge un po' di aspro e i
bei fiori della rucola un pizzico pepato. Certo, ai nostri occhi il
fatto di mangiare dei fiori può apparire quantomeno originale, ma se ci
riflettiamo un istante scopriremo che in realtà li consumiamo
abitualmente senza neppure rendercene conto. Cosa sono infatti i
broccoli, i carciofi, i cavolfiori, se non infiorescenze di piante di
cui siamo golosi?
Se poi ci rifacciamo all’idea classica di fiore, anche in questo caso
scopriamo che non si tratta di una moda del momento, ma che questa è una
consuetudine che affonda le proprie origini in tempi antichi e mai
abbandonata: i Cinesi li usano da migliaia di anni, e ci sono
testimonianze del loro impiego anche da parte dei Romani. Andando avanti
nei secoli poi, ci ritroviamo in Inghilterra, nel periodo Vittoriano,
quando le rose erano usate per una gran varietà di piatti.
Prima però di farci tentare di abbellire il nostro piatto di pasta con
fiori di rododendro è importante fare una precisazione: alcuni fiori
sono velenosi e quindi, così come per i funghi, è bene informarsi su
quali specie siano commestibili, in modo da scongiurare fatali fai da
te.
Quali fiori scegliere
Un esempio di fiori commestibili sono i boccioli di rosa e di arancia,
utilizzati per la preparazione di creme e sorbetti, oppure le viole per
colorare le insalate. I fiori di zucca poi sono molto appetibili se
cucinati fritti in pastella o come goloso ingrediente per primi piatti
d’eccezione. Indicata per decorare minestre e verdure, la Borragine si
presta molto bene ad accompagnare piatti tipici della tradizione
mediterranea, mentre i Naturstizi sono ottimi per condire la pasta
insieme all’olio o per aromatizzare i risotti. Con piatti a base di uova
(omelette, soufflé e frittate), ma anche con formaggi a pasta molle e
verdure sono invece indicati i tageti, mentre per decorare i dessert
(torte o gelati) cosa c’è di meglio che petali di gladioli?
Proseguendo nella nostra carrellata incontriamo i fiori di emerocallide,
che donano un gusto inconfondibile ai punch, il caprifoglio che si
adatta benissimo ai sorbetti insieme alla fresia.
In generale, i fiori commestibili vengono utilizzati in modi differenti a seconda del loro gusto.
Fiori dolci e dal profumo fresco vengono usati nel the, mentre le
violette, che profumano come i fiori di acacia, vanno bene per le
insalate. I fiori di nasturzio hanno un gusto piccante e sono noti come
ottimi digestivi. I fiori di zucca, i gigli di palude (emerocallide), le
petunie e i crisantemi hanno un gusto saporito. Le viole del pensiero e
le violette hanno un gusto dolce che stimola l'appetito, mentre le
begonie sono efficaci nel trattamento delle infiammazioni. Le rose e i
crisantemi con i loro bei colori e profumi possono essere usati nei
tramezzini e nei dolci.
Sono commestibili i fiori di:
achillea, aglio selvatico, arancio, basilico, borragine, calendula,
camomilla, caprifoglio, carota, centaurea, crisantemo, dente di leone,
dalia, erba cipollina, fiordaliso, garofano, gelsomino, geranio,
ginestra, girasole, iris, lavanda, lillà, magnolia, malva, margherita,
menta, mirto, nasturzio, papavero, passiflora, pesco, pratolina,
primula, robinia, rosa, rosmarino, rucola, salvia, sambuco, senape,
tiglio, trifoglio, tulipano, viola del pensiero, zucca, zucchina.
Aspetti nutrizionali
Da un punto di vista nutrizionale i fiori edibili contengono numerosi ed
importanti elementi nutritivi, anche se va osservato che le quantità in
cui essi sono consumati non apportano introiti significativi di questi
preziosi principi. Ad ogni modo vi possiamo trovare numerose vitamine e
sali minerali, nonché discrete quantità di fibra. Ma è a livello di
micronutrienti che i fiori possono svolgere la loro attività benefica:
essi sono infatti un miniera di antociani e flavonoidi, sostanze ormai
riconosciute come validi alleati nella lotta contro i tumori. Non a caso
numerosi principi attivi utilizzati nei medicinali vengono estratti
proprio dai fiori, dei quali per altro si conoscevano le proprietà
medicamentose fin dall’antichità. Cos’è la camomilla, ad esempio, se non
una bevanda ricavata dalle margherite? Oppure i fiori di lavanda hanno
degli ottimi effetti sedativi e quelli di malva sono efficaci
antinfiammatori. In effetti, se vogliamo addentrarci nel campo di tisane
e decotti, le straordinarie proprietà di questi gioielli della Natura
aumentano a dismisura e sarebbe impossibile non dimenticarne qualcuno.
Quali scegliere
Se decidiamo di buttarci nell’avventura di cucinare piatti fioriti, è
necessario fare alcune considerazioni finali. Infatti, oltre a saper
distinguere i fiori velenosi, dobbiamo fare attenzione alle sostanze
chimiche utilizzate per la loro crescita. Quelli provenienti dai fiorai
sono sicuramente trattati e perciò è caldamente raccomandato rivolgere
la nostra attenzione su quelli spontanei o coltivati da noi. Questi
andrebbero raccolti presto e in un clima secco. Vanno sciacquati in
acqua corrente e raccolti il giorno stesso dell’utilizzo, poiché
appassiscono velocemente. Una volta colti, bisogna avere cura di
toglierne i pistilli, gli stami e lo sperone, cioè la parte bianca alla
base dei petali, che altrimenti donerebbe un gusto amaro al piatto
finito. Molti possono essere essiccati e utilizzati fuori stagione,
mentre quelli freschi vanno bene per aromatizzare il burro. A questo
punto, libri alla mano, non ci resta che sperimentare e divertirci a
creare piatti gustosi, colorati e profumati, per allietare tutti e
cinque i sensi.
Se decidiamo di metterci alla prova, per realizzare squisite
ricette, scegliamo i fiori del giardino, sicuramente meno trattati di
quelli venduti dai fiorai
LA RICETTA
Gamberetti, mele e rose
In una ciotola versiamo sopra una grossa manciata di petali di rosa un
quarto di litro di spumante tiepido e lasciamo riposare un paio d’ore.
Successivamente, filtriamo il tutto, facciamo nuovamente scaldare lo
spumante e aggiungiamo della colla di pesce precedentemente ammollata e
strizzata. Nel frattempo, facciamo lessare una ventina di gamberetti in
una soluzione composta da una parte d’acqua e una di vino bianco secco,
scoliamoli e sgusciamoli. Dopodiché prendiamo una mela Renetta e
tagliamola a dadini privi della buccia. Sul fondo di 4 coppette
distribuiamo quindi nell’ordine i gamberi, le mele e i petali di rosa.
Ricopriamo quindi il tutto con il vino gelatinato e facciamo raffreddare
in frigorifero. Nel frattempo, prepariamo una salsina con 2 vasetti di
yogurt magro, sale e pepe rosa macinato al momento, cui aggiungeremo un
pezzetto di scalogno tritato finissimo e qualche fogliolina di menta. Al
momento di servire, mettiamo nel piatto il tortino ormai solidificato,
alla base del quale disporremo la salsina.