Fibra e salute
L'importanza della fibra
Per anni è stata considerata un “alimento di serie B” per
il fatto di non avere contenuto energetico e perché i cibi che ne
contenevano maggiormente erano quelli solitamente destinati
all’alimentazione delle classi meno abbienti. Negli ultimi anni però il
suo ruolo all’interno di un’alimentazione completa e bilanciata è stato
notevolmente rivalutato, tanto che oggi sul mercato è possibile trovare
numerosi alimenti a cui la fibra è stata aggiunta.
Specie negli ultimi anni la fibra ha assunto un ruolo sempre più
importate all’interno di una sana ed equilibrata alimentazione: non solo
infatti i più accreditati nutrizionisti ne incoraggiano un consumo più
elevato, indicando in quali cibi se ne trovi di più, ma le aziende più
attente alle caratteristiche nutrizionali dei propri prodotti hanno
iniziato ad addizionarla a questi ultimi e a formularne di appositi il
cui scopo principale è per l’appunto facilitarne l’assunzione. In
effetti gli alimenti più ricchi di questo elemento sono quelli non
raffinati (ad esempio pane e pasta integrale e zucchero di canna) e
alcuni tipi di frutta e verdura che però, proprio per via di questa loro
caratteristica, risultano meno appetibili rispetto ad altri cibi che di
fibra ne contengono certamente meno.
La fibra è, tra le sostanze alimentari, quella che ha conosciuto le
sorti più alterne: considerata infatti a lungo un “non alimento” per il
fatto di non fornire calorie al nostro organismo, ha per lungo tempo
goduto dell’indifferenza dei nutrizionisti, intenti a formulare diete
che fossero assolutamente bilanciate in carboidrati, glucidi e lipidi.
Negli anni però il ruolo di quest’importante componente alimentare è
stato via via rivalutato, alla luce delle sempre nuove evidenze dei suoi
effetti benefici sulla salute. Del resto, l’idea che negli alimenti
integrali si celasse qualcosa che facesse bene non è assolutamente
nuova: già nel XII secolo infatti, vi era chi proponeva, nell’indicare
delle misure generali per raggiungere e mantenere un buono stato di
salute, di utilizzare della farina di grano non raffinato per produrre
il pane.
Prima però, di addentrarci in spiegazioni elaborate sul perché la fibra
svolga degli effetti benefici sull’organismo, è senz’altro utile
chiarire che cosa si intenda esattamente con questo termine.
COS’E’ LA FIBRA?
La fibra rappresenta per le piante l’equivalente di quello che lo
scheletro è per gli animali: ha cioè una funzione di sostegno e per
questo è necessario che abbia caratteristiche di forza e resistenza.
Questo però la rende indigeribile dalla maggior parte degli organismi
animali e in particolare dall’uomo che, non possedendo gli enzimi che
potrebbero scinderla, non la può digerire e di conseguenza, assimilare.
Per questo motivo la fibra non ha alcuna rilevanza ai fini strettamente
nutrizionali ed è stata a lungo sottovalutata.
Sotto la denominazione di “fibra” ricadono in realtà numerose sostanze,
diverse tra loro sia in termini chimici che per proprietà biologiche,
quali ad esempio la lignina, le gomme e le mucillagini, la cellulosa e
l’emicellulosa. La più grande differenza che distingue queste sostanze
tra loro è la capacità di sciogliersi in acqua: quelle che lo fanno
(come ad esempio le pectine) formano una specie di gel, più o meno denso
e vengono classificate come fibra solubile; quelle che invece non si
sciolgono (come la lignina) fanno parte della fibra insolubile. Questa
proprietà è essenziale ai fini degli effetti che la fibra svolge nel
nostro organismo. Infatti, a seconda della solubilità, la fibra espleta
un effetto anti-fame, un effetto barriera ed un effetto meccanico
sull’intestino, che danno luogo a numerosi benefici per la nostra
salute.
I BENEFICI SULLA SALUTE
I cibi ricchi di fibra ci possono senz’altro aiutare ad affrontare le
diete dimagranti: infatti la fibra solubile, al contatto con i nostri
succhi gastrici (che contengono anche acqua) si rigonfia, formando un
gel viscoso, che stimola il senso della sazietà. Inoltre questo gel
rallenta lo svuotamento gastrico, posticipando la ricomparsa del senso
di fame.
La fibra insolubile, invece, stimola il transito intestinale,
combattendo la stitichezza. Insieme a quella solubile, inoltre, promuove
la formazione di feci compatte e ben idratate, facilmente evacuabili.
In più, il transito più veloce a livello intestinale, diminuisce i tempi
di contatto tra le sostanze tossiche e le pareti, in modo che il loro
assorbimento risulti diminuito, grazie anche ad un effetto barriera dato
dal gel formato dalla fibra solubile. Un minor tempo di permanenza del
materiale fecale nel lume intestinale si traduce anche in una minore
insorgenza di alcune malattie, quali il cancro colon-rettale, la
calcolosi biliare, le emorroidi e la stitichezza.
La fibra alimentare svolge un importante effetto anche sul metabolismo
degli zuccheri e dei grassi. Dopo mangiato i carboidrati digeriti
vengono assorbiti ed entrano nel torrente circolatorio, causando un
aumento della loro concentrazione nel sangue (glicemia), ovvero un
“picco glicemico”. E’ stato dimostrato che l’assunzione di una buona
quantità di fibra diminuisce notevolmente l’altezza di questo picco, in
modo che la quantità di insulina che il pancreas deve produrre sia
nettamente inferiore. Questo risultato è particolarmente interessante
per i diabetici, che con una dieta ad elevato tenore di fibre possono
ridurre i livelli di insulina o ipoglicemizzanti assunti. Di contro,
l’impiego della fibra nella terapia del diabete è scarsamente
utilizzabile, poiché le elevate quantità da assumere (circa 65 g al
giorno) renderebbero gli alimenti così preparati assai poco appetibili.
Allo stesso modo, una dieta ricca di fibra può incidere anche sul
metabolismo dei grassi, riducendo i livelli di colesterolo totale
plasmatico, in particolare di quello LDL, fino al 30%. Il meccanismo
d’azione attraverso cui avviene tutto questo non è del tutto chiarito,
ma si pensa che sia dovuto in parte al fatto che il gel formato dalla
fibra solubile rende più difficoltoso e lento l’assorbimento di
carboidrati, colesterolo e lipidi ed in parte al transito intestinale
più veloce, che diminuirebbe i tempi di permanenza dei nutrienti
nell’intestino, riducendone così anche la percentuale effettivamente
assorbita. In particolare, per quanto riguarda il colesterolo, è
risaputo che circa i tre quarti sono prodotti dall’organismo, mentre
solo il 25% è di origine dietetica: ebbene, riducendo il riassorbimento
dei sali biliari, la fibra ne stimola una nuova sintesi, che viene fatta
utilizzando il colesterolo presente, che quindi diminuisce. Una diretta
conseguenza di questo fatto è la diminuzione del rischio di malattie
cardio-coronariche, quali ad esempio l’infarto.
E’ interessante notare come anche lo stato fisico della fibra incida sui
suoi effetti positivi: infatti, è stato osservato che la fibra
proveniente da alimenti che non hanno subito delle lavorazioni (ad
esempio la frutta) determina una minore richiesta di insulina da parte
dell’organismo rispetto a quella proveniente da cibi manipolati (ad
esempio un frullato o un succo di frutta).
QUALCHE SVANTAGGIO
Una dieta ricca di fibra apporta senz’altro numerosi benefici, ma
implica anche qualche svantaggio. Infatti, all’aumento del suo consumo
può corrispondere la comparsa di effetti collaterali sgradevoli, quali
formazione di gas, distensione addominale e diarrea, legati al fatto che
la microflora intestinale, contrariamente al nostro organismo, è in
grado di fermentare la fibra, con formazione di acidi grassi volatili,
metano, anidride carbonica e idrogeno. Il suo apporto pertanto dovrebbe
essere aumentato gradualmente ed accompagnato da un’adeguata assunzione
di liquidi, in modo che l’intestino abbia il tempo di adeguarsi al
cambiamento. Inoltre, proprio per via dell’effetto barriera, la fibra
può interferire con l’assorbimento di alcuni minerali, in particolare di
ferro e zinco, anche se in condizioni di nutrizione adeguata questo
problema non dovrebbe porsi. Dovrebbero invece fare attenzione le
persone che presentano problemi di assorbimento e coloro che abbiano
problemi di occlusioni intestinali, per i quali l’assunzione di fibra
deve avvenire sotto stretto controllo medico.
FIBRA: QUANTA?
La fibra alimentare si trova solamente negli alimenti di origine
vegetale. In particolare, la crusca è quella che ne contiene di più (40 g
ogni 100), seguita dalla farina integrale (8%) e da quella bianca (3%).
Anche i legumi sono una buona fonte di fibra (dal 10 fino al 16%),
seguiti da frutta e verdura fresche (dall’1,5 al 3%), mentre la frutta
secca può arrivare fino al 14%. In commercio si trovano anche degli
integratori di fibra alimentare, dal sapore gradevole, ricavata dallo
strato esterno di diversi tipi di cereali (mais, frumento e avena). La
dose giornaliera indicata dai LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati
di Nutrienti) è pari a 30 grammi al giorno. In Italia la quantità media
di fibra alimentare assunta quotidianamente si assesta intorno ai 20-25 g
e varia molto a seconda della posizione geografica e della stagione.
Per raggiungere i livelli ottimali sarebbe quindi sufficiente
implementare i consumi di frutta e verdura, senza bisogno di modificare
radicalmente la dieta seguita.
Per quanto riguarda i bambini, la dose suggerita è pari alla loro età
anagrafica aumentata di cinque (un bambino di 5 anni dovrebbe quindi
assumere 5+5= 10 g di fibra al giorno), facilmente raggiungibile
incoraggiando il consumo abituale di cereali, legumi, frutta e verdura.
Nell’anziano l’assunzione di fibra è condizionata dalla tolleranza
individuale ed è perciò difficile stabilire dei livelli di assunzione
raccomandati; tuttavia pare che, in assenza di controindicazioni, 10-13 g
di fibra ogni 1000 Kcal siano dei valori adeguati.
E’ importante sottolineare che quando si assume la fibra è fondamentale
ricordarsi di bere: una persona adulta sana deve assumere almeno 1,5
litri di acqua al giorno. Inoltre, nel consumare quotidianamente
alimenti ricchi di questo elemento bisogna tenere presente che la dieta
deve essere varia ed equilibrata, in modo da fornire tutte le sostanze
di cui il nostro organismo ha bisogno. In particolare bisognerebbe
prediligere il consumo di frutta e verdura fresche, che, oltre alla
fibra, apportano anche vitamine e sali minerali, mentre i legumi sono
anche un’ottima fonte di proteine. Infine, nella scelta degli alimenti,
bisogna sempre tenere presente il principio fondamentale
dell’equilibrio, secondo il quale tutti gli eccessi si rivelano nocivi:
perciò, sì ad un aumento graduale dei livelli giornalieri di fibra
alimentare, ma senza esagerare!
Consigli dietetici
Per un corretto apporto di fibra alimentare occorre consumare:
• Frutta fresca di stagione almeno 4 volte al giorno;
• Tre abbondanti porzioni giornaliere di verdura, cotta o cruda;
• Cereali integrali (corn-flackes, pane e pasta integrali) almeno tre volte al giorno.
Principali alimenti ricchi di fibra:
(per 100 g di prodotto)
CEREALI | |
Biscotti integrali | 6 g |
Cereali da colazione | 6,5 g |
Farro | 6,5 g |
Orzo perlato | 9,2 g |
Grano saraceno | 6,0 g |
Pane integrale | 6,5 g |
Pasta di semola | 2,7 g |
Pasta di semola integrale | 6,4 g |
Riso integrale | 1,9 g |
LEGUMI | |
Ceci | 13,2 g |
Fagioli secchi | 15,8 g |
Fave secche | 21,1 g |
Lenticchie | 13,8 g |
Piselli freschi | 6,2 g |
VERDURE E ORTAGGI COTTI | |
Asparagi | 2,0 g |
Biete | 1,5 g |
Carciofi | 7,8 g |
Cardi | 1,5 g |
Cavolfiore | 2,3 g |
Cavolo cappuccio | 2,5 g |
Melanzane | 3,5 g |
Spinaci | 2,0 g |
Zucchine | 1,3 g |
VERDURE E ORTAGGI CRUDI | |
Biete | 1,5 g |
Carciofi | 4,9 g |
Carote | 1,3 g |
Verza | 2,8 g |
Finocchi | 2,2 g |
Indivia | 1,5 g |
Lattuga | 1,4 g |
Peperoni | 1,9 g |
Pomodori | 1,0 g |
Radicchio rosso | 2,9 g |
Sedano | 1,5 g |
FRUTTA FRESCA | |
Albicocche | 1,5 g |
Ananas | 1,0 g |
Arance | 1,6 g |
Banane | 1,8 g |
Ciliegie | 1,3 g |
Cocomero | 0,2 g |
Fragole | 1,6 g |
Kiwi | 2,2 g |
Kaki | 2,5 g |
Mandarini | 2,7 g |
Mele | 2,0 g |
Melone | 0,7 g |
Nespole | 2,0 g |
Pere | 2,9 g |
Pesche | 1,6g |
Pompelmo | 1,6 g |
Prugne | 1,4 g |
Uva | 1,5 g |