Aloe Vera
I benefici dell'Aloe Vera
Usata da sempre per curare innumerevoli mali, l’Aloe vera si sta facendo
strada anche tra la medicina ufficiale, che sta riconoscendo le sue
innumerevoli proprietà curative.
L’Aloe vera è conosciuta da millenni per via delle sue innumerevoli
proprietà benefiche. Se ne trova infatti documentazione in numerosissimi
testi antichi, a partire dall’Antico Testamento e i Vangeli e in molti
altri documenti Egizi, Cinesi, indiani e arabi, che ne raccomandano
l’impiego per curare svariati malanni. Nel papiro di Ebers ad esempio,
che risale a circa 1500 anni prima di Cristo, sono elencate le proprietà
dell’Aloe vera e i suoi impieghi presso la comunità, ove veniva
adoperata anche nei processi di imbalsamazione. Anche Ippocrate, padre
fondatore dell’odierna medicina, non manca di menzionare questa pianta
nei suoi innumerevoli trattati, esaltandone soprattutto le proprietà
antinfiammatorie, antibatteriche e rigeneranti. Nel Medio Evo e durante
tutto il Rinascimento non vennero dimenticate le sue straordinarie
virtù, tanto che il suo impiego a scopo curativo si diffuse dapprima in
tutta Europa e in seguito fu importato anche nel Nuovo Mondo, ad opera
dei missionari spagnoli, che ne diffusero la coltivazione in particolar
modo nei Paesi caraibici, in Messico e nel Sud America. Lascia
stupefatti che gli impieghi di questa pianta siano gli stessi di quelli
dei nostri giorni, a conferma del fatto che le sue innumerevoli virtù
sono una verità oggettiva. Ma allora come mai il suo impiego si è
diffuso su larga scala soltanto negli ultimi anni? La risposta è
abbastanza semplice: il suo estratto è estremamente delicato e solo di
recente sono stati messi a punto dei metodi di conservazione efficaci ed
economicamente favorevoli.
ALOE: LA CARTA D’IDENTITA’
Da un punto di vista strettamente botanico, l’Aloe vera è una pianta
grassa appartenente alla famiglia delle Liliaceae e deve il suo nome al
termine greco “alsalos” che significa sale e mare, ad indicare come
fosse comune trovarla vicino alle zone costiere. A questo proposito è
importante osservare che sotto il nome di Aloe vengono fatte ricadere
innumerevoli specie di piante, che appartengono alla stessa famiglia di
questa pianta, ma solo L’Aloe vera o Aloe barbadensis Miller è quella
che presenta tutte le proprietà di cui andremo a parlare. Questa pianta
ama i terreni secchi e calcarei, dove cresce spontaneamente e per questo
motivo è in grado di crescere in diverse zone, che comprendono il
bacino del Mediterraneo, l’Africa orientale, l’India, alcune isole
dell’Oceano Indiano, nell’America centrale e del sud e persino in
Oceania.
Il suo succo, estremamente denso, viene ottenuto tramite spremitura
manuale delle foglie, dalle quali viene però allontanata la parte più
esterna, poiché contiene delle sostanza (gli antrachinoni) ad azione
lassativa, che non sempre è desiderata. Dopo questa pulizia, la parte di
foglia che rimane si presenta traslucida e biancastra: solo questa
parte viene finemente macinata e centrifugata, ottenendo così un gel in
cui sono contenute oltre 200 sostanze di interesse fitoterapico. Le
foglie, una volta raccolte, vanno lavorate nel più breve tempo
possibile, perché molte delle sostanze benefiche in esse contenute
subiscono un rapido decadimento, tanto più marcato quanto più lunga è la
conservazione della materia prima. Questo fatto è dovuto con ogni
probabilità alle attività enzimatiche che si instaurano in post raccolta
e per questo motivo è importante che si scelgano materie prime di
ottima qualità e che la lavorazione avvenga nel minor tempo possibile.
Una volta ottenuto il succo, esso può essere impiegato per via interna,
sotto forma di bevanda, oppure essere essiccato e trasformato in
compresse a varia concentrazione, ma può anche essere utilizzato
esternamente, sotto forma di gel e pomate.
Analizziamo ora in cosa consistono e a cosa sono dovute le innumerevoli proprietà terapeutiche di questa meravigliosa pianta.
LE SUE VIRTU’
I principi attivi del gel di Aloe vera sono dovuti perlopiù alla
presenza di antrachinoni, tra i quali uno dei più rappresentati è la
barbaloina, che in alcune specie di aloe vera può arrivare fino al 30%
del totale, con punte di addirittura in 57% in una specie proveniente
dallo Sri Lanka. La composizione del gel non è ancora del tutto nota, ma
sono state rilevati diversi polisaccaridi, steroidi, acidi organici,
enzimi, principi ad attività antibiotica, amminoacidi, saponine ad
azione cicatrizzante, sostanze stimolanti per il metabolismo cellulare e
sali minerali.
Dall’Aloe vera si possono ricavare inoltre la droga Aloe, che si ottiene
tagliando le foglie alla base e lasciando colare il succo amaro e
giallastro che ne fuoriesce. Quest’ultimo viene poi concentrato facendo
evaporare l’acqua in eccesso e il prodotto risultante appare come una
massa bruno scura.
Il succo di Aloe vera, se ingerito, ha la proprietà di depurare dalle
tossine proveniente sia dall’esterno (per via orale o respiratoria) che
da quelle prodotte dal nostro metabolismo, come ad esempio i medicinali
metabolizzati dal fegato, aiutando in questo modo non soltanto
quest’organo ma anche i reni e il sistema linfatico. Il succo di aloe
vera inoltre stimola la risposta immunitaria e si rivela di grande aiuto
nei problemi ossei quali l’artrite e in tutte le affezioni
infiammatorie dell’apparato digerente, su cui svolge un effetto
cicatrizzante (utile quindi nei casi di ulcera), riepitelizzante e
riequilibrante del pH e della flora batterica intestinale. Il suo succo è
quindi indicato per chi soffra di gastrite, emorroidi, colon irritabile
e numerose altre patologie, ed essendo ricco di sali minerali e
vitamine svolge inoltre un’efficace azione ricostituente, con proprietà
antiossidanti e tonificanti per le cellule.
Se decidiamo di impiegarlo per uso esterno, il succo di aloe vera è
particolarmente efficace come antinfiammatorio ed è un ottimo lenitivo e
rinfrescante per le scottature e le affezioni della pelle, dove svolge
anche funzioni cicatrizzanti e antibiotiche, che lo rendono ideale nei
casi di pelli secche o screpolate, scottature solari, punture di
insetti, abrasioni e dermatiti, ma è anche come pre e dopo sole.
L’ALOE IN CUCINA
A livello alimentare, sono molto impiegati gli estratti di aloe, che
trovano uso come aromatizzanti nelle bevande alcoliche ed analcoliche,
cui conferiscono un gusto amarognolo. Per lo stesso motivo vengono a
volte aggiunte ai dolci a cui si voglia dare un gusto particolare. La
misura massima consentita per la loro aggiunta è dello 0,02% per le
bevande alcoliche e dello 0,05% nei dolci. Solitamente si impiegano
delle tinture o estratti molto diluiti, poiché quelli secchi o fluidi
possono contenere delle sostanze troppo concentrate che potrebbero
rivelarsi nocive a quelle dosi. Ecco un esempio di impiego in cucina.
La ricetta
Elisir di lunga vita, ingredienti:
100 cl di alcol a 95°
30 g di zucchero
10 g di Aloe vera
2 g di teriaca
1 g di zafferano
1g di genziana
1 g di rabarbaro in foglie
1 g di cannella
1 g di agarico bianco
Preparazione: Dopo averli ridotti in polvere, mettete
in infusione tutti gli ingredienti in metà alcol (500 g) e lasciate
riposare per 15 giorni. Al termine del tempo, travasate il tutto in un
altro recipiente, sempre in vetro, avendo cura di filtrare il tutto con
un colino. Nel frattempo in un altro recipiente aggiungete ai restanti
500 g di alcol lo zucchero e la cannella e fate riposare entrambi i
preparati per altri 15 giorni. Dopo questo tempo, unite i due composti e
mescolate, lasciando riposare poi il tutto per almeno due ore. A questo
punto travasate la miscela in un nuovo e definitivo recipiente, sempre
tramite l’ausilio di un colino.
UN AIUTO CONTRO IL CANCRO
Esiste una preparazione casalinga, ripresa dalla tradizione popolare
brasiliana e perfezionata da Padre romano Zago, che parrebbe sortire dei
risultati nella lotta contro il cancro. La ricetta semplicissima: dopo
averla pulita e spinata, si mettono due foglie grandi o tre piccole di
aloe nel frullatore, insieme a mezzo chilo di miele d’api e tre o
quattro cucchiai di arak, whisky, chachaca o grappa e si amalgama il
tutto. Se ne devono prendere tre cucchiai da tavola tre volte al giorno,
prima dei pasti, avendo cura di agitare bene ogni volta per miscelare
perfettamente gli ingredienti. E’ importante che lo stomaco sia vuoto
perché in questo modo i principi attivi del preparato vengono assimilati
meglio. La cura, che dura normalmente una decina di giorni, può essere
ripetuta più volte, ma sempre dopo aver fatto degli esami per accertarsi
dello stadio della malattia. Non bisogna pensare che questa soluzione
debba sostituire la medicina tradizionale e mai e poi mai bisogna
affidarsi al fai da te, trascurando il parere del medico. Questa ricetta
vuol solo essere una proposta complementare che in alcun modo deve
essere sostituita alle cure mediche e che in ogni caso contribuisce,
grazie all’ampia gamma di principi nutritivi in essa contenuti, a
migliorare lo stato nutrizionale di un organismo debilitato dalla
malattia.