Cibo e sesso
Esistono i cibi afrodisiaci?
"Non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre
con ciò che aveva offerto da mangiare, ma esiste un lungo elenco di
coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per assaporare". Così Manuel Vàzquez Montalbàn, scrittore e gourmet di fama internazionale, interpreta il rapporto tra eros e cibo.
L'idea che esista uno stretto legame tra cibo e sesso ha origini
antichissime. Basta scorrere libri di storia per scoprire che presso le
culture egizia, greca e romana esisteva il pensiero che taluni cibi o
unguenti, potessero accrescere il desiderio sessuale, ovvero essere
afrodisiaci; termine che deriva appunto dal nome della dea greca
dell'amore e della bellezza Afrodite.
In tempi più recenti si evidenzia, in particolare il 1700, periodo in
cui c’è stato un vero boom verso la ricerca e l’utilizzo del cibo come
mezzo per appagare l’eros. Un’epoca in cui erano considerati afrodisiaci
i cibi di lusso, offerti in dono al proprio amante. Giuseppina
Bonaparte, per esempio, mangiava tartufi per incantare il suo Napoleone,
mentre Caterina di Russia stimolava la propria sessualità con le
omelette al caviale.
Cibo e piacere: un legame istintivo
L'associazione tra cibo e piacere trova le sue radici già nella
primissima infanzia. Infatti, tra le attività che un neonato compie e
che gli procurano sensazioni piacevoli vi sono succhiare, inghiottire e
leccare, azioni legate al cibo ma che ritroviamo più avanti nella sfera
sessuale (a esempio in un bacio). Del resto, anche l'imboccarsi l'un
l'altro è un gesto che denota una grande intimità tra due persone e che
affonda le sue radici nella prima infanzia. Quindi il connubio tra cibo e
sesso è innegabile: persino il nostro linguaggio è pieno di modi di
dire che mettono in relazione questi due temi.
Cibi afrodisiaci
Ma esistono davvero i cibi afrodisiaci? La risposta è: sì e no.
Qualunque cibo che stuzzichi il desiderio sessuale è da considerarsi
afrodisiaco.
Alcuni cibi sono considerati afrodisiaci per via del loro aspetto, che
richiama alla mente l'organo maschile o quello femminile (banane,
carote, cetrioli, ostriche, fichi e il caviale, per via delle uova),
altri per la simbologia a essi correlata (il corno del rinoceronte, i
testicoli del toro ecc.), altri ancora per alcune sostanze chimiche in
essi contenute (il peperoncino ha un'azione vasodilatatrice della zona
pelvico-genitale, mentre il cioccolato contiene la teobromina, un
alcaloide che provoca eccitazione e la feniletilammina, la sostanza che
il nostro cervello produce quando siamo innamorati).
Il sesso passa per il naso
La sessualità in quanto comunicazione di sensazioni e emozioni, per
essere completa e appagante deve passare necessariamente attraverso i
cinque sensi, tra i quali l'olfatto. Nelle diverse specie animali questo
senso è quello più utilizzato per ricevere informazioni di carattere
sessuale (sesso, periodo di fertilità). Per quanto riguarda l'uomo, se a
livello conscio sembriamo aver perso la capacità di comunicarci
sensazioni e stati fisiologici attraverso gli odori, a livello inconscio
l'abbiamo invece, almeno in parte, conservata. Quando diciamo che una
persona ci piace "a pelle" è perché probabilmente ci sta trasmettendo
tutta una serie d’informazioni, anche a livello olfattivo, che noi non
siamo in grado di interpretare in maniera consapevole, ma che sono
invece elaborate dal nostro cervello. Ecco perché un particolare profumo
è in grado di evocare in noi delle sensazioni molto più intense di
quanto potrebbe fare, invece, una foto. Secondo questo principio, cibi
contenenti sostanze volatili come l'androstenolo (un ormone maschile,
che negli animali stimola la risposta sessuale) presente nel tartufo,
sono ritenuti degli afrodisiaci.
I principali alimenti ritenuti afrodisiaci
- Bevande: le bevande alcoliche (il vino in particolare) e alcuni tipi
di infusi (tra cui sembra esserci un particolare tipo di tè messicano,
che
sarebbe indicato in alcuni casi di impotenza);
- Prodotti naturali: il ginseng, la liquirizia, il curry e alcune erbe e spezie;
- Alimenti: i crostacei, le ostriche, le acciughe, il caviale
(ricordiamoci che venere nasce dal mare!), il lardo, il chili, il
peperoncino, il cioccolato, il
tartufo, i cetrioli, gli asparagi, i pomodori, il sedano, le nocciole, le fragole, la carne di struzzo.
Il cibo e la psicologia del sesso
In linea di massima, il reale effetto afrodisiaco degli alimenti
consiste nel contribuire al nostro stato di benessere generale, cosa che
ci predispone a un incontro sessuale positivo e appagante.
Secondo
la scienza medica, l'effetto sarebbe in maggior misura legato alle
modalità con cui il pasto (solitamente la cena) viene consumato, cioè
all'atmosfera e all'intimità che si viene a creare in tale situazione. È
innegabile che una cena romantica, con luce soffusa (a lume di
candela), musica rilassante e cibi colorati e profumati (magari con un
dessert al cioccolato) stabilisca delle premesse certamente più valide
rispetto a un panino consumato in un fast-food.
Quando ceniamo con il nostro partner, assaporando i cibi che ci
piacciono, stiamo rafforzando la nostra intimità. Anche il decidere
insieme le portate e le bevande da degustare è, di per sé, un atto
d'amore e di tenerezza, che consolida il rapporto.
Oggi, anche a causa dei ritmi frenetici imposti dalla società, si va
sempre più perdendo il piacere di stare a tavola: alimentarsi è
diventata una cosa da fare nel minor tempo possibile, quasi fosse una
perdita di tempo. Se a questo aggiungiamo gli scandali alimentari, o ci
lasciamo condizionare dall’imperativo “magro è bello”, ecco che allora
il cibo diventa una necessità da sbrigare in fretta, e non più godimento
di gusti e sapori. Questo comportamento trova la sua corrispondenza
nella sfera sessuale: così come il cibo viene letteralmente fagocitato,
senza soffermarsi a gustarlo e assaporarlo, anche l'atto sessuale
diventa un impegno da sbrigare in fretta, una sorta di corsa senza
ostacoli verso la conclusione. Fortunatamente però, ci stiamo accorgendo
di questo grave errore e, alla tendenza del fast-food stiamo
contrapponendo, con fatica, quella dello slow-food.
I cibi che non aiutano
Se non è dimostrato il reale effetto dei cibi sulla libido, è invece
assodato che alcuni alimenti e bevande non la favoriscono per niente. È
il caso degli alcolici: se assunti in quantità moderata possono essere
utili perché, per esempio, aiutano a superare le inibizioni, ma se
bevuti in eccesso possono addirittura spegnere il desiderio e provocare
indesiderate defaillances. Anche un pasto troppo abbondante e ricco di
grassi, seppure consumato in un'atmosfera romantica, non è certo utile
se non per un buon sonno.
In definitiva…
Concludendo, anche se non vi sono evidenze scientifiche circa un reale
effetto diretto di stimolazione da parte del cibo sulla sfera erotica, è
innegabile che il legame fra i due sia strettissimo (chi soffre di
disturbi alimentari, generalmente li presenta anche in ambito sessuale) e
che, a livello psicologico, questo effetto sia comprovato. Quindi, via
libera a tutti quei cibi che riteniamo possano avere su di noi e sulla
coppia un effetto afrodisiaco (senza esagerare): probabilmente non
avranno effetti diretti, ma sicuramente ci aiuteranno a sentirci
psicologicamente bene.
Da sapere:
due sostanze considerate dei potenti afrodisiaci sono la Cantaridina e la yohimbina.
- La cantaridina si ricava da un coleottero, la Cantaride. Questo viene
essiccato, polverizzato e miscelato a cibi o bevande. Il suo effetto
consiste nel provocare una forte irritazione del tratto uro-genitale
maschile, associata a una vasodilatazione locale. Essendo una sostanza
altamente tossica, se ingerita in dosi elevate può portare al decesso di
chi l'ha ingerita.
- La yohimbina è invece estratta da una pianta africana, la yohimba e la
sua azione è rivolta ai centri inferiori del midollo spinale, dove si
trovano i centri dell'eiaculazione e dell'erezione. Anche per
l'assunzione di questa sostanza è necessario uno stretto controllo
medico.